Requisiti di sistema The Dark Pictures Anthology: House of Ashes
Minimi:
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel Core i5-4690K or AMD FX-8350
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 960, 4 GB or AMD Radeon R9 380, 4 GB
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 65 GB di spazio disponibile
Consigliati:
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel Core i5-8400 or AMD Ryzen 5 1600
- Memoria: 12 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce 2060 6 GB or AMD Radeon RX Vega 56, 8 GB
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 65 GB di spazio disponibile
bellissima storia, sembra di guardare un film, non adatto agli amanti degli sparatutto, durata del gioco breve (5 ore) ma credo che lo rigiocherò per vedere se riesco a salvare altri personaggi
molto bello e ben narrato nello svolgersi non ci sono buchi di trama e mantiene costante la paura di compiere errori o di ritrovarsi in un punto di non ritorno
Nulla da dire....NULLA DA DIRE!!!
La DARK PICTURES non si smentisce MAI!
Super consigliato.
Adesso tocca aspettare THE DEVIL IN ME...quarto capitolo di questa antologia.
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I liked both " Man of Medan" and "Little Hope" but this one is on another level.
molto bello, se giocato da solo ma sopratutto con un amico.
Bellissimo ed avvincente. Ti tiene inchiodato al monitor.
Bellissimo, vivi un'altra dimensione!
Ricordiamo che i Supermassive, dopo qualche gioco minore, esplosero su PS4 coll’ormai mitico “Until Down” (2015) che vantava uno script enorme (oltre millecento pagine!). Non per la lunghezza, ma per l’incredibile numero di varianti possibili.
L’origine dei moderni vg narrativi possiamo datarla 2005, quando uscì il fondamentale “Fahrenheit: Indigo Prophecy” di quel genio di David Cage (ma qui, pare, lo script era addirittura di duemila pagine!).
Erano finalmente nati i famigerati “film interattivi” che tanto vengono osteggiati dai giocatori più tradizionalisti.
I personaggi si muovono autonomamente fino a certi eventi in cui il giocatore deve compiere scelte o risolvere dei QTE (Quick Time Events) che determineranno gli sviluppi successivi della storia e la sorte dei nostri alter ego.
“Until Down” strizzava l’occhio agli horror/slasher giovanilisti anni ’80 e disponeva, nella prima metà, di un’ottima trama gialla che però, successivamente, si sfilacciava quando apparivano quasi inaspettatamente delle creature mostruose un po’ incongrue e che parevano aggiunte per allungare il brodo.
Forse i dev stessi si sono resi conto che una maggior concisione meglio si adatta al genere, così hanno deciso di proseguire il loro cammino con giochi più unitari e corti come racconti e non come romanzi.
Quindi, nel 2019, parte la serie “The Dark Pictures Anthology”. Il primo episodio, “Man of Medan” perfeziona ulteriormente la formula.
Si tratta sempre di “sei (circa) personaggi in cerca di scampo” dopo essere stati catapultati in un vero e proprio inferno.
Scopo del gioco è quello di salvare la pelle al maggior numero di loro o, meglio, a tutti. Anche se non sembra, è sempre possibile.
Per ottenere il finale migliore bisognerà risolvere i QTE e dare le risposte più appropriate nei dialoghi. Già, perché gli sviluppi sono anche in funzione dei rapporti tra i personaggi e sull’impatto di scelte ed eventi sulla loro personalità. La quale viene sempre sommariamente inquadrata durante la presentazione ma in seguito può anche mutare più o meno profondamente.
Vien da pensare che con “House of Ashes” il cinema tradizionale termina la sua lunga agonia.
Formalmente sembra un film vero e proprio fatto con attori, scenografie, riprese in studio ed esterni, una pletora di effetti speciali ecc.. Ma qui la storia la plasma il giocatore, con le sue scelte e i suoi riflessi. È possibile ripetere l’esperienza molte volte cambiando sempre avvenimenti e finale.
Nel terzo capitolo, per esempio, mi è capitato di non essere riuscito a salvane un certo npc. Nelle successive due ore il gioco è andato avanti lo stesso, ma avevo intuito di aver commesso un errore.
Ho caricato un capitolo precedente e sono riuscito a tenere in vita quel poveraccio. Le sequenze successive erano abbastanza simili, ma questa volta c’era anche il ferito portato a braccia. Poi si è un po’ ripreso e ha partecipato a molti eventi successivi finché, verso la fine, ho constatato che la sua sopravvivenza era necessaria per ottenere il finale migliore.
Fantastico!
Ovviamente, data la fondamentale importanza della componente narrativa, non si può anticipare nulla, ma credo di poter dire che il gioco comincia come un kolossal storico, poi si traveste da film di guerra e successivamente cambia di nuovo genere, pescando a piene mani da serie di film molto iconici che non posso citare per non rischiare spoiler.
Sì, è molto derivativo ma gli elementi sono ben amalgamati ed è realizzato con una tale maestria da guadagnarsi una sua peculiare personalità.
Tecnicamente, malgrado qualche sporadica caduta, è impressionante: regia, recitazione, montaggio sono di altissima professionalità, molte inquadrature ed effetti di luce lasciano veramente a bocca aperta. Come se non bastasse, il doppiaggio in italiano è praticamente impeccabile.
La performance di Pip Torrens, nel ruolo di quella specie di elfo elegantissimo e ambiguo che è il "Curatore", varrebbe da sola l'acquisto del gioco.
Fino al già splendido “Little Hope” Supermassive utilizzava le inquadrature fisse (stile “Resident Evil”) ma questa volta la telecamera è diventata assai più dinamica, quella alle spalle dei personaggi è comunque prevalente e questa impostazione si è rivelata vincente.
Personalmente odio i QTE e mi trovo spesso in difficoltà, anche perché il gioco scorre come un film estremamente appassionate e quindi il dover intervenire improvvisamente può spiazzare. Però, tramite le opzioni di “accessibilità” il gioco può diventare fruibile anche da un malato di gotta.
E adesso non mi resta che aspettare il prossimo “Dipinto in nero” già annunciato nei titoli di coda.
L’impressione è che vogliano ritornare a una paura meno “kolossal” e più “intimista”. Comunque sia sono già certo che sarà un altro grande gioco e sono pronto al pre order.
Ho ancora il batticuore per gli spaventi... Storia avvincente
Bellissimo. Si tratta di un avventura con scelte a bivi in cui ci si può comunque muovere liberamente. La grafica è buona con i modelli dei personaggi ottimi. Storia e atmosfera coinvolgente... ti tiene inchiodato allo schermo!
Fantastic and immersive. One of the best game i ever played.
Forse il migliore finora come equilibrio tra storia (che inizia in un modo molto classico e finisce con una bella citazione da Alien, con tanto di vampiri Space Jockey .
La trama scorre molto bene e per la prima volta si sforza di andare oltre l'effetto "salto sulla sedia" per creare un racconto che, pur essendo d'azione, cerca di giocare molto sul tema della differenza e del concetto di "nemico". Non tutti i personaggi sono riuscitissimi, anche se magari dipende dal modo in cui li giocate, e non tutte le occasioni di conflitto vengono colte (io me ne aspettavo qualcuna in più da due personaggi in particolare, tenendoli anche vivi apposta, ma in questo sono rimasto forse un po' deluso).
In generale, continuo a pensare che le dinamiche interpersonali e la rigiocabilità siano sempre un pelo al di sotto di Man of Medan e del precedente Until Dawn, ma l'esperienza in generale mi è sembrata più intrigante e meno scriptata di Little Hope, che qui comunque gode di una piccola citazione.
Al solito, consiglio di prenderlo comunque coi saldi, perché potrebbe benissimo non piacere a tutti.
Probabilmente il migliore della serie, le scelte e le conseguenze hanno un senso e non come alcuni predecessori dove sembrava tutto a caso. La storia è affascinante con qualche riferimento a film famosi. Forse si può ancora migliorare sistemando un po di spigoli ma è davvero un ottimo prodotto.
L'unico ''difetto'' che riscontro per la mia persona è che nonostante sia un titolo che dovrebbe portarti a rigiocarlo, personalmente, una volta basta e avanza. Facendo come me però avrete un titolo di circa 7 ore, a seconda delle scelte che andrete a fare vi perderete o guarderete solo alcuni clip del gioco e non penso che possa valere il prezzo pieno. Capisco la difficoltà di fare titoli simili della durata di 15/20 ore però è davvero un peccato durino cosi poco. Comprato con i saldi natalizi mi ha soddisfatto, finito in poco tempo come i predecessori. Se non erro uno dei titoli antecedenti a questo durava 4,5 ore, è già un miglioramento giocarne 7
Per gli amanti del genere lo consiglio, una storia davvero ben fatta e ben curata che non manca di colpi di scena.Unica pecca? Essendo già al terzo capitolo, la grafica doveva essere migliorata e adattata alle schede video di ultima generazione.
ottimo gioco e bellissima trama narrativa ,direi un mix perfetto per incollarti al gioco. Fatto bene ,complimenti a i curatori , mi piacerebbe ricevere un altra trama narrativa gratis almeno cosi posso avere almeno una volta un omaggio da qualcuno